lunedì 4 agosto 2014

La Psicologa risponde

Buon inizio settimana, molti di voi saranno in ferie o alle prese con gli ultimi preparativi per le vacanze (ve lo auguriamo) mentre noi vi presentiamo una nuova rubrica in cui ospiteremo la Dott.ssa Valentina Guarasci, psicologa e psicoterapeuta che si occupa di disturbi d'ansia, disturbi depressivi, disturbi ossessivo-compulsivi, disturbi alimentari e dell'età evolutiva

La Dott.ssa Valentina Guarasci

Per maggiori informazioni sulla Dott.ssa Guarasci e per contattarla direttamente vi lasciamo il suo sito internet, www.psicologaversilia.it

Essendo questo il primo appuntamento della rubrica, abbiamo deciso di porre noi le domande alla Dott.ssa Guarasci stabilendo insieme un tema che, da genitori, sapete bene coinvolga un po' tutti i nostri bambini, ovvero la PAURA. Per i prossimi appuntamenti aspettiamo i vostri spunti, le vostre problematiche da affrontare e le vostre domande che potrete inviarci alla mail babydecoritalia@gmail.com anche in forma anonima.

- CHE COS'E' LA PAURA:

La paura, che è l’emozione più primitiva che l’essere umano prova, è attivata dal nostro sistema nervoso e come altre emozioni primarie (gioia, tristezza, collera, disgusto, sorpresa) è scritta nel nostro patrimonio genetico. Nonostante essa venga spesso vissuta con un’accezione negativa, in realtà, svolge un ruolo fondamentale in quanto permette all’organismo di proteggersi dai pericoli attivandolo e mettendolo in guardia. Solo quando è eccessiva rispetto alla situazione, all’oggetto, alla persona che si ha di fronte allora può diventare limitante.

Sostanzialmente non è la paura in sè a metterci dei limiti ma è cosa facciamo di essa, è naturale avere paura ma non lo è costruire la nostra vita sulla base di questa.

- QUALI SONO LE PAURE CHE I BAMBINI SPERIMENTANO?

La paura del buio, dei mostri, dei fantasmi, dei rumori, dell'asilo, del dottore, della sabbia, del mare, del water, dello sporco e così via… sono solo alcune della lunga lista di paure che possono presentarsi, in alcuni periodi, nella vita dei più piccoli. Le paure con cui i bambini si confrontano possono essere definite reali o immaginarie, le prime, dette anche concrete, sono legate a oggetti, persone, situazioni reali; le altre, dette anche magiche, derivano dal mondo della fantasia.

È importante evidenziare che la maggior parte delle paure infantili sono normali, temporanee e solitamente facilmente superabili, fanno parte del processo di crescita e per questo non bisogna allarmarsi troppo, esse non rappresentano niente di patologico. Utile però può essere applicare delle strategie per gestire e se possibile sconfiggere il disagio che causano.

- I GENITORI POSSONO TRASFERIRE LE PROPRIE PAURE AI FIGLI?

Come precedentemente detto le paure fanno parte del normale processo di crescita ma se mal gestite possono diventare un ostacolo allo svolgersi della quotidianità. Può capitare, infatti, che i genitori con l’intento di tranquillizzare e rassicurare il figlio finiscano inconsapevolmente per alimentare la paura stessa e in alcune situazioni per trasferire le proprie. Quindi diventa fondamentale che i genitori prestino attenzione a ciò che fanno.

- COSA PUO' FARE UN GENITORE PER AIUTARE IL PROPRIO FIGLIO?

In via del tutto generale, trascurando le caratteristiche soggettive del bambino e del sistema familiare, alcune strategie che possono rivelarsi utili per gestire ed evitare di incrementare la paura dei più piccoli sono:

- Rispettare la paura del bambino senza minimizzarla

- Evitare di cadere in lunghe spiegazioni razionali sulla paura

- Evitare di parlare costantemente della paura del piccolo (sarebbe altrimenti come inserire un promemoria costante!)

- Osservare le reazioni e i comportamenti messi in atto dal bambino in relazione alla paura ma senza intervenire

- Costruire uno spazio ben definito in cui parlare della paura assieme al piccolo, ma al di fuori di questo evitare di parlarne. Sarebbe opportuno gestire lo "spazio paura" attraverso l’ausilio di pupazzi, di racconti fantastici o aneddotici così che pian piano tutto diventi un gioco da fare assieme

- Creare un’esposizione graduale alla paura (es. Se il bimbo ha paura del buio, prima di dormire il genitore potrebbe distendersi accanto a lui e leggere una fiaba, pian piano le sere successive leggere mettendosi sulla sedia, e così via… l’introduzione di un piccolo e graduale cambiamento andrà poi a costituire una sorta di "rituale della buonanotte" da ripetere fin quando il bimbo non sarà in grado di addormentarsi da solo).

Ringraziamo la Dott.ssa Valentina Guarasci per questa bella collaborazione e speriamo che le risposte di questa rubrica vi siano state utili così come lo sono state per noi.

1 commento:

  1. Iniziativa interessante, complimenti siete sempre attente a tutto!

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